Inshallah. A trip in Morocco

Ciò che dai è tuo per sempre,  ciò che tieni solo per te è perduto per sempre (E.E. Schmitt)

Inshallah è un modo di dire, è un modo di vivere. È saggezza, scaramanzia e fatalismo in proporzioni variabili. All’inizio non lo digerivo bene, soprattutto il sapore fatalista mi rimaneva piuttosto indigesto. Ma poi ne ho fatto tesoro nel mio viaggio in Marocco. Perché nulla avrebbe potuto sorprendermi di più di questo incomprensibile paese, nulla avrebbe potuto spiazzarmi più del ritrovarmi al mattino con i piedi coperti della sabbia del sahara e la sera sepolti nella neve dell’alto Atlante.

Ho avuto la fortuna e la possibilità di ammirare paesaggi che mi hanno trafitto e sopraffatto con la loro natura così aliena e marziana da strapparmi ogni possibile punto di riferimento. Come da ogni viaggio, non potrò trattenere con me tutte le sensazioni che ho vissuto ma senz’altro una la conserverò con maniacale gelosia: l’ebbrezza e la sazietà provati a Ouarzazate, dopo le 9 ore e mezzo di guida impiegate ad attraversare l’Atlante. Ore ore di rettilinei in mezzo al nulla, eppure nulla mi mancava…

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4 thoughts on “Inshallah. A trip in Morocco

    1. Ti ringrazio, spero rendano un minimo l’idea dei posti così diversi ed intensi che hai la possibilità di visitare andando in Marocco… Davvero una favola!

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